Inseminazione intrauterina: Cos'

Per una coppia che si avvicina al mondo della Procreazione medicalmente assistita (PMA) per la prima volta, non è sempre facile districarsi tra termini complessi e acronimi sconosciuti!
Oggi con quest’articolo cercheremo di chiarirvi cos’è l’INSEMINAZIONE INTRAUTERINA anche nota come INSEMINAZIONE ARTIFICIALE o IUI.

È una tecnica di PMA di I° livello. Un primo approccio, poco invasivo, nel tentativo di aiutare la coppia a realizzare il sogno di diventare genitori.
Con questa tecnica, infatti, si cerca di aumentare le possibilità d’incontro in vivo tra i gameti (ovociti e spermatozoi) all'interno della tuba. A proposito di questo, un prerequisito indispensabile è che le tube della donna siano aperte, quindi occorre verificarne la pervietà mediante isterosalpingografia o sonoisterosalpingografia, prima di procedere alla IUI!

Inseminazione intrauterina e fecondazione assistita: cos'è, come funziona e tempistiche.

La procedura inizia con una valutazione specialistica, che richiede diverse indagini diagnostiche, al fine di confermare l’indicazione terapeutica. Alla partner femminile può essere prescritta una blanda stimolazione per indurre la crescita follicolare multipla (massimo 3-4 follicoli) con basse dosi di gonadotropine - ormone follicolo-stimolante -, che prevedono delle iniezioni sottocutanee o, con l'assunzione orale di citrato di clomifene. Dopo alcuni giorni di terapia, la donna inizia un monitoraggio ecografico che ha lo scopo di valutare il numero e le dimensioni dei follicoli e se necessario un dosaggio di estradiolo e progesterone plasmatico - prelievo. Dopo aver raggiunto un diametro follicolare ritenuto idoneo - intorno ai 18 mm, si induce l'ovulazione mediante un’iniezione sottocutanea od intramuscolare di HCG e dopo circa 36 ore si procede all’inseminazione vera e propria.
Nel giorno dell’inseminazione al partner maschile sarà richiesta una produzione di liquido seminale (previa astinenza da rapporti sessuali per 3-4 giorni). Questo sarà trattato in laboratorio al fine di selezionare il numero e la qualità degli spermatozoi e preparato per il rilascio in utero.

A questo punto dopo aver verificato ecograficamente la presenza di ovulazione, si procede all’inseminazione: avviene in ambulatorio, attraverso un sottile e morbido catetere introdotto attraverso la vagina e il collo dell'utero saranno rilasciati gli spermatozoi precedentemente preparati in laboratorio. Questo faciliterà la fecondazione che può avvenire, quindi, in modo naturale, una volta che gli spermatozoi, risalite le tube di Falloppio, raggiungono l’ovulo.
In seguito la donna rimane sdraiata sul lettino ginecologico qualche minuto, poi si alza e può riprendere le normali attività.
In genere, dalla sera dell'inseminazione si inizia una terapia di supporto mediante l'assunzione di progesterone per i 14 giorni successivi all'inseminazione stessa. L'assunzione del progesterone ha lo scopo di sostenere l'endometrio (la mucosa di rivestimento della cavità uterina) e renderlo maggiormente adatto all'eventuale impianto di una gravidanza.

Dopo 14 giorni dalla procedura, la donna deve eseguire un prelievo ematico per la rilevazione dell'HGG e valutare quindi un eventuale stato di gravidanza.
In caso di negatività del test di gravidanza, la procedura può essere ripetuta più volte, senza pausa tra un ciclo di stimolo ed il successivo, purché si esegua un'ecografia di controllo che verifichi l'assenza di ostacoli a procedere.

Si tratta della più semplice, meno invasiva e costosa delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, con percentuali di successo pari al 10-15%.

Quando è indicata l'Inseminazione Artificiale?

Non è indicata per tutte le coppie! È consigliata comunemente nei casi di infertilità maschile lieve, o se la donna presenta problemi alla cervice uterina che rendono difficile il passaggio degli spermatozoi (ad esempio in presenza di un anomalo tessuto cicatriziale o di problemi nel muco). Può essere considerata un primo step terapeutico in caso di infertilità di coppia inspiegabile. 

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